Piano d'attacco tedesco elaborato dal
feldmaresciallo Alfred von Schlieffen con lo scopo di sferrare alla Francia un
attacco rapido e decisivo. Il piano prevedeva che le armate tedesche dilagassero
in territorio belga, in violazione del Trattato di Londra del 1839 sulla
neutralità del Belgio. Adottando questo piano nel 1914, la Germania
contravvenne a una legge internazionale, rinunciando in partenza a qualsiasi
giustificazione morale della propria condotta, offrendo così alle potenze
occidentali una solida motivazione per condannare l'aggressione. L'obiettivo era
la rapida e completa disfatta della Francia, con la conquista di Parigi e delle
province industriali del Nord. Il piano, applicato dall'Alto Comando tedesco
senza modifiche sostanziali, consisteva in un'avanzata delle armate tedesche,
che, disposte a martello, sarebbero penetrate nel territorio della Francia
settentrionale attraverso il Belgio, avendo come punto di riferimento la
fortezza di Metz. Esso si fondava sull'effetto sorpresa dell'invasione del
Belgio e su una forza d'attacco tale da poter travolgere ogni ostacolo sulla via
della capitale francese.